Si avvicina tra le polemiche l’apertura del nuovo supermercato Coop in via Mazzini. È il primo negozio di Coop Alleanza 3.0 nel centro storico (che si aggiunge agli Ipercoop Le Mura e Il Castello, supermercato di Nuovo Doro e punto vendita “Amici di casa Coop” al centro commerciale Le Mura) e scuote il piccolo commercio che si trova a dover fare i conti con la concorrenza sempre più agguerrita della grande distribuzione. [...]“Un prezzo a cui non ci si può avvicinare alcun altro bar del centro storico” nota Paola Peruffo (FI) che si associa alla posizione battagliera espressa da Matteo Musacci (Fipe) sui rischi per i pubblici esercizi. [...]“Ben vengano nuovi investimenti all’interno del centro storico di Ferrara, ma prestiamo attenzione a come i nuovi soggetti intendono operare” interviene Peruffo, preoccupata per i “delicati equilibri economici che rischiano di essere compromessi da politiche commerciali aggressive, ai limiti della correttezza“, in un momento in cui “deve essere una priorità di tutti – istituzioni, associazioni di categoria, grandi gruppi, piccoli e medi imprenditori – remare nella stessa direzione per un serio e reale rilancio del centro storico ferrarese”.
“Comprendiamo la crisi della grande distribuzione sul nostro territorio a fronte dei tanti nuovi marchi che hanno rivoluzionato il mercato – commenta la consigliera forzista – ma non ci saremmo aspettati che un colosso come Coop decidesse di rilanciarsi con una politica in grado di mettere in ginocchio non i concorrenti diretti, ma i bar e i piccoli locali del centro storico che, pur faticando, rimangono aperti e contribuiscono a mantenere vivo il cuore della nostra città”. Per questi motivi, Peruffo auspica che “Coop riveda la propria posizione contribuendo a portare un valore aggiunto al centro, invece che tentare di affossarne le realtà esistenti”, modificando almeno la “pubblicità fuorviante, per il semplice motivo che la vendita di alimenti è qualcosa di diverso dalla somministrazione: un supermercato dovrebbe vendere pane, salume e bibita, senza accompagnare gli stessi ad alcun servizio assistito, ma in questo caso si parla esplicitamente di ‘menù'”. Estratto da Estense.com
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Febbraio 2019
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